Fasi: l’organizzazione del ProSEEAA

Fase 3 -  Utilizzo del biochar

Il biochar prodotto è stato utilizzato per le sperimentazioni in campo (colture viticole, olivicole e foraggere), presso le tre aziende impegnate nel progetto, e in vaso (colture d’interesse agronomico e forestale) presso la serra del DiBT.

Prove sperimentali in campo

Le indagini sono state condotte in tre campi sperimentali, con tre orientamenti colturali differenti, denominati: campo sperimentale 1 (foraggio), 2 (vigneto) e 3 (uliveto). Ogni campo è caratterizzato da uno specifico numero di parcelle controllo e trattate.

Campo sperimentale 1 – Foraggio

Il campo sperimentale 1, situato nel comune di Pesche (IS), è stato individuato in uno dei terreni di proprietà di D’Andrea Maria Antonia che, pur presentando un orientamento prevalentemente di tipo zootecnico, coltiva parte dei suoi terreni a prato (foraggere spontanee) da destinare all’alimentazione del bestiame.

Campo sperimentale 1 - Foraggio

Nel campo sperimentale 1 sono state individuate e definite 4 parcelle da 4 m2 (2 m x 2 m) per trattamento aziendale e 4 parcelle da 4 m2 (2 m x 2 m) per trattamento con biochar, per un totale di 8 parcelle.

Parcelle campo sperimentale 1 - Foraggio

Campo sperimentale 2 – Vigneto

Il campo sperimentale 2, situato nel comune di Monteroduni (IS), è stato individuato in uno dei vigneti di proprietà dell’azienda vinicola dell’architetto Antonio Valerio.

Campo sperimentale 2 - Vigneto

Anche in questo caso il campo è costituito da 4 parcelle di 4 m2 (2 m x 2 m) per trattamento aziendale e 4 parcelle di 4 m2 (2 m x 2 m) per trattamento con biochar, per un totale di 8 parcelle.

Parcelle campo sperimentale 2 - Vigneto

Campo sperimentale 3 – Uliveto

Il campo sperimentale 3, situato anch’esso nel comune di Monteroduni (IS), è stato individuato in uno degli uliveti di proprietà dell’azienda agricola Principe Pignatelli, in cui si coltivano 3 varietà d’olive (Leccino, Paesana bianca e Paesana nera) di 80-100 anni.

Campo sperimentale 3 - Uliveto

Nel campo sperimentale, ogni parcella, che in questo caso corrisponde ad una sola pianta (piante di 80-100 anni, con un portamento molto sviluppato) è stata contrassegnata con il nastro segnaletico intorno al fusto, per un numero di parcelle pari a 6 per il trattamento aziendale e 6 per il trattamento con biochar, con un numero totale di 12.

Campo sperimentale 3 - Uliveto

Trattamento aziendale

Il trattamento aziendale (trattamento 1) coincide, in conformità con le linee guida delle buone pratiche agronomiche ed ambientali, con quello normalmente praticato dall’azienda quali interventi di letamazione, concimazioni chimiche o sovescio.

Trattamento aziendale

Trattamento con biochar

Il trattamento con biochar (trattamento 2) coincide con la somministrazione di 10 t/ha di biochar al terreno. Nei campi sperimentali 1 e 2 la somministrazione del biochar è stata realizzata manualmente su tutta la superficie delle parcelle.

Spandimento biochar foraggio

Nel campo sperimentale 3 la somministrazione è stata effettuata considerando un anello circolare distante 175 cm dal fusto della pianta e spesso 50 cm, in modo da far ricadere i successivi campionamenti ad una distanza precisa di 200 cm dal fusto della pianta.

Spandimento biochar oliveto

Prove sperimentali in vaso

Le prove sperimentali in vaso sono state effettuate su quattro colture d’interesse agroalimentare (due colture estive, lattuga e pomodoro, e due invernali, broccolo e spinacio) ed una specie forestale (talee di pioppo clone I214). Obiettivo è stato valutare gli effetti del biochar su crescita, produttività e fisiologia delle colture e sulle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche del suolo
Prova pomodoro

Pomodoro

Prova lattuga

Lattuga

Prova pioppo

Pioppo

Prova broccolo

Broccolo

Prova spinacio

Spinacio

Per le prove sperimentali in vaso è stato utilizzato come substrato di controllo un terreno prelevato in Contrada di Fonte Lappone (Pesche - IS) caratterizzato da un contenuto medio di carbonio pari al 2,3% e azoto dello 0,1%, per questo definito terreno povero (TP), e/o un terreno commerciale, caratterizzato da un contenuto medio di carbonio pari al 23,0% e azoto dello 0,9%,  per questo definito terreno ricco (TR). Nel caso della lattuga è stato scelto come substrato il terreno povero su cui è stato testato l’effetto del biochar in combinazione con il compost (caratteristiche chimico-fisiche) definendo 4 differenti trattamenti: TPC= terreno povero più compost; TPBC= terrono povero più compost e biochar; TPB= terreno povero più biochar e TP= terreno povero. Il compost è stato aggiunto 50 g/Kg mentre il biochar 65 g/Kg di substrato secco. Per il pomodoro è stato testato l’effetto del biochar sulle due tipologie di suolo, ricco (TR) e povero (TP), definendo 4 differenti trattamenti: TPB= terreno povero più biochar; TP= terreno povero; TR= terreno ricco; TRB= terreno ricco più biochar. Il biochar è stato aggiunto 65 g/Kg di substrato secco. Per il pioppo è stato scelto come substrato un terreno anche’esso povero costituito dal 50% di TP e 50% di sabbia (%C=3,4 e %N=0,09) su cui è stato testato l’effetto del biochar in combinazione con il compost (caratteristiche chimico-fisiche). A tal fine sono state analizzate 4 differenti tesi: TPC= terreno povero più compost; TPBC= terreno povero più compost e biochar; TPB= terreno povero più biochar e TP= terreno povero. Il compost e il biochar sono stati aggiunti ad una concentrazione di  25 g /Kg di substrato secco. Nelle sperimentazione descritte precedentemente è stato utilizzato un biochar ottenuto dalla pirolisi degli scarti di potature di frutteti. Nel caso del broccolo e dello spinacio è stato scelto come substrato un terreno povero su cui è stato testato l’effetto di due tipi biochar, uno ottenuto dalla pirolisi di scarti di potature di olivo (BO) e l’altro da quelli di vite (BV) definendo 3 differenti trattamenti: TP= terreno povero; TPBV= terrono povero più biochar vite; TPBO= terreno povero più biochar olivo. Il biochar è stato aggiunto 65 g/Kg di substrato secco.